Rilascio Somato-Emozionale
Come afferma Platone “il corpo è un veicolo e un organo dell’intelletto e dello spirito”. Ecco perché in alcuni momenti della vita un dolore fisico può essere sintomo di una tensione emotiva, passata o attuale. Infatti il nostro corpo è in grado di adattarsi alle emozioni negative che, se non dissipate, possono arrivare anche a modificare la nostra postura. Nella maggior parte dei casi il corpo riesce a risolvere questi ostacoli completamente, ma può accadere che alcune esperienze traumatiche rimangano impresse nel corpo sottoforma di dolori fisici, disturbi o dolorabilità cronica. Può accadere ad esempio che ritmi di vita frenetici, stressanti possano causare un “fiato corto” che andrà ad irrigidire il diaframma. Se questa “contrattura” non verrà sbloccata tenendo conto anche della componente emotiva negativa che l’ha causata, tale contrattura farà molta fatica a scomparire.
Attraverso il Rilascio Somato-emozionale si possono trattare tutte le rigidità correlate ad un’emozione trattenuta. Si utilizzeranno le tecniche cranio-sacrali, il “tocco” terapeutico leggero e non invasivo e il dialogo con il paziente, al fine di stimolare il sistema autocorrettivo insito in ogni persona per ristabilire il suo stato di salute e benessere.
I maggiori ambienti di intervento sono:
- Dolore cronico del collo e della schiena
- Emicrania o cefalea cronica
- Difficoltà di apprendimento
- Problemi e tensioni legati allo stress
- Disturbo post-traumatico da stress
- Disturbi di coordinazione motoria
- Disturbi del Sistema nervoso
- Stanchezza cronica
- Difficoltà emotiva
Il rilascio somato-emozionale si basa su tecniche cranio-sacrali dirette, delicate e non invasive e di ascolto del movimento fasciale generale del paziente, associato ad una costante interazione con il paziente che è invitato ad esprimere ciò che sente, attraverso immagini, espressioni verbali o meno, emozioni o sensazioni corporee. Questo processo adotta tecniche di ascolto e comunicazione verbale e non verbale, attuate dal terapista in grado di interpretare i segnali che il corpo trasmette. In questo modo sarà possibile effettuare il trattamento anche nei pazienti con difficoltà di linguaggio, con idiomi diversi e nell’ambito pediatrico.